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Manicomio di Colorno Chiuso come molti altri con la legge Basaglia del 1978

Manicomio di Colorno

Via Roma 16, 43052, Colorno (PR)
  • ANNO DI COSTRUZIONE: 1873
  • TIPOLOGIA: Manicomio
  • STATO DI CONSERVAZIONE: Abbandonato

Era il 1873 quando l’Amministrazione provinciale di Parma, in seguito all’epidemia scoppiata in città, stabilì di trasferire provvisoriamente l’ospedale psichiatrico a Colorno, riadattando per l’occasione i locali dell’ex palazzo ducale e dell’ex convento di San Domenico. Passarono gli anni ma quella soluzione temporanea divenne sempre più definitiva, al punto che la parte posteriore della Reggia rimase adibita a manicomio della provincia fino alla sua chiusura.

Una storia lunga un secolo e più, durante il quale l’inadeguatezza dei locali fu ribadita a più riprese senza produrre significativi cambiamenti né nella struttura né tantomeno nell’assistenza.

Nella piena “stagione dei movimenti” il manicomio di Colorno diventa il punto di riferimento delle nuove istanze riformatrici, sostenute dal direttore Franco Basaglia (1970- 71) e l’emblema della lotta contro le istituzioni totali. Proprio qui Basaglia inizia l’opera di rinnovamento del servizio psichiatrico, ma ben presto, per dissidi politici e impedimenti burocratici, sarà costretto a dimettersi.

In seguito alla dismissione imposta dalla Legge del 1978, il complesso edilizio è parzialmente interessato da opere di riqualificazione, fra cui la destinazione ad Archivio Storico del Manicomio (dal 2004) e a sede dell’ALMA-Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Oggi, tuttavia, è in gran parte defunzionalizzato e in stato di abbandono, in particolare gli ambienti interni dell’ex convento, ma in attesa che sia reso operativo il Piano particolareggiato (dicembre 2012), teso a ricostruire la sua identità di settore urbano contrassegnato da notevoli caratteristiche posizionali e valori figurali di emergenza monumentale di qualità

Fonte www.mariotommasini.it e www.spazidellafollia.eu