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Discoteca Woodpecker Una cupola in vetroresina che ricalca quella del Brunelleschi a Firenze

Discoteca Woodpecker

Viale Nullo Baldini, Cervia (RA)
ARCHITETTO: F. Monti
  • ANNO DI COSTRUZIONE: 1966
  • TIPOLOGIA: Discoteca
  • STATO DI CONSERVAZIONE: Sottoutilizzato

Tags: Do.Ve., Un estate al mare

Era il 1966 quando il proprietario del Woodpecker, spinto da questioni d’affari, pensò di spostare il night dalla città al luogo dove si trova ora, sull’Adriatica, isolato in mezzo a un territorio indeciso.

L’architetto Filippo Monti racconta: “Partì come per gioco e dissi: facciamo un cerchio, facciamo affiorare l’acqua e ci mettiamo i coccodrilli”.

Questo scherzo si è tradotto in una composizione generale affascinante, secondo un modo di lavorare astratto e minimale che usa solo gli elementi naturali di terra acqua e cielo.

L’ironica suggestione progettuale si è tradotta quasi senza compromessi: un anello con all’interno una piattaforma rivestita in marmo giallo di Siena, che viene ritagliata dalle forme circolari di laghetti comunicanti tra loro al di sotto di essa. Al di sopra invece l’ultimo grande cerchio: la cupola che ospitava la pista da ballo.

Si tratta di un guscio in vetroresina nervata, diviso come un ombrello in spicchi, ognuno a doppia curvatura, tramite tubi di ferro rivestiti da una copertina in alluminio, che fungono da moderni costoloni. Per gli anni ’60 era una struttura sperimentale, tanto è vero che la costruzione fu affidata a un’impresa costruttrice di barche e fu montata in soli due giorni.

Essa è un luogo a metà tra l’aperto e il chiuso, in totale continuità con l’esterno attraverso archi aperti sull’intero perimetro. Il materiale di cui è costituita è traslucido e garantisce una luminosità diffusa all’interno. Ora, inoltre, è anche decorata dalle enormi figure dello street artist Blu che ci osservano dall’alto.

A cura de Rivista Seigradi

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DATA ESPLORAZIONE: 2014