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Discoteca Paradiso Tempio del divertimento per la Rimini "bene"

Discoteca Paradiso

Via Covignano, 260 Rimini (RN)
  • ANNO DI COSTRUZIONE: 1957
  • TIPOLOGIA: Discoteca
  • STATO DI CONSERVAZIONE: Abbandonato

Tags: Un estate al mare

Era il 1957 quando la signora Tina Mirti Fabbri ebbe l’idea di trasformare una delle splendide ville sul Colle di Covignano, antistante Rimini, in un locale da ballo.
Il Paradiso, tremila metri quadri di sale da ballo e quindicimila di parco, offre inizialmente musica dal vivo per il divertimento della Rimini “bene”.

E’ Gianni Fabbri che, negli anni 70-80, ne fa la discoteca simbolo non solo del divertimento riminese, ma di un’intera epoca, caratterizzata da benessere diffuso e propensione alla spesa. Il Paradiso Disco Dinner si contraddistingue per una clientela adulta e abbiente: personaggi del mondo dello spettacolo, nomi noti dell’imprenditoria e della politica, affollano le sue sale. Al piano terra la pista centrale, con le cubiste e il dj, e una zona relax, con tre bar e tavolini dove chiacchierare. L’arredamento è curato nei minimi dettagli, dominato dalla Luxury Suite disegnata da Roberto Cavalli e il Red Varnish, l’angolo rosso che si affaccia sulla pista da ballo. Al piano superiore il privée per la clientela più in e il raffinato ristorante, dal quale si gode di una splendida veduta panoramica della costa romagnola.

Intravedendo la fine di un’epoca, nel 2001 Gianni Fabbri cede la gestione del locale ai fratelli Buffagni, già gestori della Villa delle Rose. Questi lo aprono a un pubblico più giovane, incontrando un discreto successo. Ciò nonostante cinque anni dopo il Paradiso viene chiuso, a conclusione di una lunga battaglia legale con i proprietari.

Nel febbraio del 2007 due imprenditori romani, Luca de Simone e Alessandro Volta, tentano di riportare il tempio del divertimentificio riminese agli antichi fasti, ma senza successo. Nel 2009 un team di imprenditori riminesi tenta e fallisce nella stessa impresa.
Dal 2011 il Paradiso è chiuso e versa in stato di abbandono. Gli interni del locale, che negli anni sono stati il rifugio di sbandati e balordi, sono ormai devastati dall’incuria e dai vari furti.

Nella primavera del 2017 verrà messo in vendita con la possibilità di cambiarne la destinazione d’uso, cioè di seppellire un pezzo della storia di Rimini sotto un condominio di lusso, o l’ennesimo hotel.

Ph. Francesco Presepi

Testo di Benedetta Zavatta per Il Palloncino Rosso