Castello di Castelnuovo Conteso tra numerose dispute e diversi proprietari
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Castello di Castelnuovo
Strada San Colombano-Castelnuovo, 18 47014 Meldola (FC)
- TIPOLOGIA: Rocca/Castello
- STATO DI CONSERVAZIONE: Rovina
A pochi chilometri da Meldola, non lontano dalla strada statale bidentina, che conduce in Toscana, si trovano i resti del castello di Castelnuovo. In quest’area sorgevano, oltre al castello, anche una pieve ed un borgo, sviluppatosi attorno alla fortificazione.
I primi documenti che testimoniano l’esistenza di Castelnuovo risalgono agli anni 915- 943, ancora prima della nascita di Meldola. Ad oggi non rimane traccia della pieve e del suo campanile, che è crollato negli anni ’70, mentre una parte del castello è ancora in piedi, a testimoniare la presenza di quello che un tempo era un punto strategico molto importante, perché da qui transitavano le strade che portavano sia in Toscana, che a Roma.
Le pochissime indagini storico- archeologiche finora svolte sembrano collocare Castelnuovo in quella serie di castelli eretti nel X-XIII secolo, detti di seconda generazione perché edificati con lo scopo di difendere l’insediamento rurale, e spesso con prerogative di cittadine o quasi cittadine, a differenza dei castelli di prima generazione, nati nel tardo mondo antico come strumenti di difesa militare.
Il borgo di Castelnuovo, anch’esso protetto da mura, si sviluppava a nord della cinta muraria del castello, e vi si accedeva per mezzo di un ingresso chiamato, nel 1457, “Porta nuova” prospiciente Bagnolo, e doveva contenere, nel 1455, la casa del Comune con Portico e l’ospedale di Sant’Antonio pure con portico ed in seguito anche la casa dei Gottifredi d’Iseo, Signori del luogo. Ma se nella “Descriptio Romandiolae” del 1371 si parla di un solo borgo (con 12 focolai), un documento del 1496, che attesta il possesso di una casa posta “in burgo quod vadit ad arcem”, fa pensare all’esistenza di qualche altro piccolo borgo o di piccoli gruppi di case staccate dal complesso di Castelnuovo. Della Castelnuovo rinascimentale è pervenuta a noi una pianta conservata nell’Archivio Storico Vaticano, assolutamente eccezionale per la ricchezza dei particolari.
Fra il 1200 e il 1500, Castelnuovo è stata al centro di numerose dispute, passando ripetutamente di mano fra i signori di Forlì e quelli di Ravenna, per finire poi nelle mani della Chiesa, passare brevemente in mano ai veneziani e tornare di nuovo allo Stato Pontificio.
Oggi il borgo di Castelnuovo è disabitato. Le ultime persone se ne sono andate negli anni ’50, e restano solo pochi ruderi di case attorno ai resti del castello, mentre della pieve resta solo il ricordo.
BIBLIOGRAFIA
G. Zaccaria, Storia di Meldola e del suo territorio, Volume I. A cura della pro loco Città di Meldola, 1974
T. Simoncelli, Meldola e i Meldolesi, immagini e testimonianze dal passato. Vespignani Editore, 2007