Colonia Varese Interamente in cemento armato ha una pianta che ricorda un veivolo

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Colonia Varese
Traversa XIX Pineta, Cervia RA
- ANNO DI COSTRUZIONE: 1939
- TIPOLOGIA: Colonia
- STATO DI CONSERVAZIONE: Rovina
Tags: Totally Riviera
Progettata nel 1937 dall’architetto Mario Loreti, l’edificio interamente in cemento armato ha una pianta che ricorda un veivolo.
La coda nel blocco contenente l’ingresso principale, la fusoliera nei due volumi che si diramano da esso e delimitano il cortile interno, le ali nel sistema delle rampe e dei servizi, i motori nei corpi su quattro piano che contengono le camerate e la cabina di pilotaggio nel copro di fabbrica a due piani che si affaccia sul mare, dove sono collocati i refettori e gli spazi di ricreazione.
Uno degli elementi più importanti della costruzione era la rampa-scala, costituita da piani inclinati incrociati accanto alla vetrata al centro dell’edificio, nella quale si potevano ammirare le ascensioni cerimoniali delle falangi di bambini e le esibizioni ginniche.
Le rampe collegavano le due ali laterali dei dormitori a piani alterni, in modo tale che i maschi non potessero comunicare con le femmine.
(A cura di Rivista Seigradi)
La colonia, intitolata a Costanzo Ciano, fu costruita tra il 1937 e il 1939 su progetto dell’ingegnere romano Mario Loreti, per la Federazione dei Fasci della provincia di Varese.
Si tratta di una costruzione monumentale, caratterizzata da volumi e masse lisce, che per dimensioni e numero di persone ospitate racchiude un’idea di città e sottintende una riflessione su scala urbanistica, imponendosi come elemento ordinatore di una vasta area sgombra e indifferenziata.
L’immagine dell’edificio da un lato è frutto della razionale risposta alle esigenze funzionali imposte dalla tipologia edilizia della colonia elioterapica, dall’altro presenta gli elementi simbolico-celebrativi canonici dell’architettura di ventennio, per esempio nel risalto monumentale dato al corpo scala, e i riferimenti all’estetica della macchina propria delle avanguardie, che portano ad assimilare il disegno in pianta alla forma di un grande idrovolante.
L’edificio è organizzato simmetricamente rispetto ad un asse centrale, orientato da ovest verso est, che suddivide nettamente i dormitori, i refettori e i servizi destinati a maschi e femmine. Il fulcro distributivo è costituito dal cortile centrale a pianta trapezoidale, con accesso diretto dall’ingresso principale, che si apre al centro di un corpo a due piani ad andamento curvilineo, adibito a uffici e locali di servizio. Il monumentale corpo scala a cinque piani, che distribuisce i collegamenti verticali del complesso, fa da sfondo scenografico al cortile e raccorda i dormitori maschili e femminili, contenuti in due volumi a quattro piani, aggettanti a ventaglio verso il mare. I refettori sono ospitati in un corpo a due piani che si affaccia sul mare con un prospetto convesso, caratterizzato da aperture orizzontali protette da frangisole.
La rigorosa organizzazione funzionale è perfettamente leggibile nell’articolazione dei volumi, sottolineata dalla diversa disposizione e forma delle aperture, asimmetriche per le testate dei corpi di fabbrica, in successione regolare e serrata per i prospetti ad andamento curvilineo e per i dormitori.
La colonia è attualmente dismessa e nonostante lo stato di abbandono conserva il proprio impatto scenografico; le grandi rampe, la cui ricostruzione dopo i danni della guerra fu iniziata negli anni cinquanta e mai terminata, sono rimaste allo stato di scheletro e lasciano intravvedere l’orizzonte.
(A cura di Stefano Bottari)