Mangimificio Martini Da mulino a mangimificio

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Mangimificio Martini
Via Salona, Ravenna (RA)
- ANNO DI COSTRUZIONE: 1912
- TIPOLOGIA: Mulino, Silos
- STATO DI CONSERVAZIONE: Abbandonato
Tags: Darsena 3.0
Nel 1912 viene costruito il Molino “Spagnoli, Padovani e C.”, le attività di questa realtà imprenditoriale sono suddivise tra 2 stabilimenti: Imola e Ravenna. I due stabilimenti sono dei “molini a cilindri, con sistema ungherese”; a livello di evoluzione produttiva, la macinazione “a cilindri” mostra da subito numerosi vantaggi rispetto a quella “a macine”: velocità, grande produzione industriale (farine più fini), logoramento scarso, manutenzione poco costosa, facilità di esercizio, spazio occupato ridotto per i macchinari. Il molino viene distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e viene poi ricostruito per volontà della Società Padana di Macinazione. Il fabbricato ricostruito in cemento armato nel dopoguerra, si sviluppa su 5 piani fuori terra, con un’occupazione di circa 2100 mq e una volumetria di 26.750 mc; nella superficie è compresa l’area coperta dai silos cereali e silos farine.
L’edificio pur mantenendosi all’interno della volumetria definita dall’originale fabbricato, presenta fronti semplificati caratterizzati dall’interazione di finestre quadrate e da un omogeneo rivestimento ad intonaco che ricorda vagamente le caratteristiche tipologiche di un edificio in linea. Internamente, si segnalano le scale che si librano all’interno degli ampi saloni dei cinque piani fuori terra.
A ridosso del muro di cinta in mattoni, è presente un fabbricato su 2 piani fuori terra (circa 293 mq al piano terra e circa 114 mq ad uso abitativo al 1º piano) ad uso portineria, abitazione, spogliatoio operai, uffici e servizi di officina, falegnameria, cabina elettrica. Esso mostra paramenti murari in mattoni bruniti a vista, caratterizzati da un motivo decorativo a dentelli disposto a coronamento di piccole lesene, riscontrabile peraltro anche nel muro di cinta del complesso rivolto verso il Canale Darsena. Nel 1958, viene eseguita la costruzione in mattoni su due piani fuori terra (119 mq per ogni unità abitativa, 1090 mc di volumetria) e la costruzione di un capannone attiguo di 160 mq circa.
Negli anni ’80, il complesso giunge al suo completamento attuale, con la costruzione di un ulteriore fabbricato ad uso mensa e servizi, che collega la parte risalente all’anno 1912 con la parte di fabbricato costruita nel 1958; dando così continuità all’esistente lungo via Salona. L’attività dell’ex molino, ora diventato mangimificio si amplia in quegli anni con la costruzione di nuovi silos e di una fossa di scarico di cereali alla rinfusa.
Negli anni di massimo splendore industriale, il mangimificio conta sino a 56 dipendenti impegnati con i lavori svolti nell’area del mangimificio, su di una superficie complessiva di 11.232 mq circa.
Dopo la sua ricostruzione quasi fedele all’edificio originario del 1912, dal dopoguerra ad oggi, si sono succedute diverse proprietà.
Lo stabilimento risulta essere stato in funzione sino all’anno 2009/2010, prima di essere totalmente dismesso dall’attuale proprietà Martini, probabilmente a causa degli alti costi di manutenzione dello stabile per il mantenimento dell’attività industriale per il quale era stato predisposto.
(A cura di Meme Exchange)