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Torre di Ceparano Demolito nel 1577 per ordine della Santa Sede

Torre di Ceparano

Strada Provinciale 20 47015 Modigliana FC
  • TIPOLOGIA: Fortificazione / torre
  • STATO DI CONSERVAZIONE: Rovina

Ceparano è probabilmente un toponimo prediale d’età romana derivato dal gentalizio Ceparia o Caeparia. Fin dal 970 troviamo attestata nei documenti la pieve di S.Maria del Castro Ciporiano.

Sede di pieve e di castello, (la prima dentro le mura) la località aveva già allora un’ importanza ecclesiastica, politica e militare.
La pieve, come sappiamo anche dalla bolla di Celestino II del 1143, dipendeva dall’episcopio di Faenza. La rilevanza della pieve come centro di controllo del territorio e dei proventi (decime innanzi tutto) che esso assicurava, era rafforzata in questo caso dal carattere militare dell’ insediamento, il suo controllo era di fatto esercitato da chi controllava il castello.
Esso fu in mano, forse fin dagli inizi, ai Guidi di Modigliana; così era certamente a metà del secolo XII, quando il Conte Guido IV ne rafforzò le fortificazioni per affermare il suo potere nel contado di Faenza.
Questo accadde nel 1167, e provocò una immediata reazione dei faentini, che lo assalirono e lo distrussero assieme alla pieve per poi riedificarla. Tornato in seguito sotto il controllo dei Guidi, Ceparano fu nuovamente demolita nel 1258 su ordine del podestà faentino il quale ingiunse che la pieve fosse riedificata altrove. La disposizione evidentemente mirava a sottrarre il centro pievano all’influenza dei signori di Ceparano: da questo momento pieve e castello cessano di identificarsi l’una nell’altro. Forse per questo, all’ antica intitolazione della pieve a S.Maria se ne sostituisce una nuova a S.Giorgio, forse in occasione del trasferimento della pieve fuori dall’ area perimetrale del castello.
La pieve mutò nome, assumendo quello attuale di S.Giorgio; dal XII secolo non fece più capo a Ceparano ma alla vicina località di Albonello, che dal punto di vista insediativo e amministrativo fu sin dal XIV secolo il nuovo punto di riferimento del territorio. Conteso negli ultimi decenni del secolo XIII fra Guidi e Manfredi, il castello di Ceparano rimase infine (1313) a questa famiglia, che nel frattempo andò affermando il proprio potere sulla città di Faenza.
Ad Astorgio Manfredi, si deve nel 1378 una ennesima ristrutturazione del castello, di cui rimane il ricordo in un’iscrizione ora conservata alla Pinacoteca Comunale di Faenza. Dopo il trecento con il mutare del quadro politico generale, il ruolo strategico militare di Ceparano viene scemando. Su di esso vantano pretese diverse famiglie, soprattutto i Pagani e gli Ubaldini; passato nel 1505 ai Veneziani e l’anno successivo al Papa; il castello viene poco a poco abbandonato e, divenuto covo di briganti, é demolito nel 1577 per ordine della Santa Sede. Della rocca restano i ruderi di una torre ovale , basamenti del muro di cinta e le fondamenta, oltre alla cisterna quasi del tutto interrata.

(Articolo tratto dalla guida “dalla Futa all’ Acquacheta” delle sezioni CAI di Faenza e Imola – Giugno 2003- Industrie Grafiche Galeati – Imola).

 

Matteo Camporesi